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Roberto Orlando vola in nazionale. L’8 e il 9 maggio prossimo gareggerà a Spalato, in Coppa Europa, rappresentando i colori azzurri. «Sogno un lancio da 80 metri per consacrarmi tra i big».

643 chilometri a separare Battipaglia e Spalato. In mezzo, il sogno di salire sul tetto d’Europa. Roberto Orlando, il 25enne battipagliese che, sul finire dello scorso febbraio, si è laureato campione d’Italia nel lancio del giavellotto. Adesso, per il giovane atleta campano, la chiamata nell’atletica “che conta”.

Il team azzurro, che nella giornata di ieri ha reso note le convocazioni per la prossima coppa Europa, ha scelto Orlando per la prossima manifestazione continentale che si terrà a Spalato, in Croazia, l’8 e il 9 maggio. La prima convocazione “assoluta” in nazionale per l’agonista battipagliese che, prima d’oggi, la casacca azzurra l’aveva già indossata in diverse occasioni, come gli europei under 23 e i Giochi del Mediterraneo. «Avevo avuto già altre esperienze con la nazionale giovanile ma adesso è diverso. Sono teso, ma ho tanta voglia di fare bene». A causa delle restrizioni dettate dalla pandemia da Covid-19, l’allenatore, lo storico professore Elio Cannalonga, non potrà accompagnare Orlando nei Balcani. «Sarebbe voluto venire con me – dice il giavellottista – ma purtroppo il Covid non lo consente. Mi sorprende sempre più il suo entusiasmo, ma sono certo che lui è già lì con la mente e con il cuore».

Roberto Orlando
A sinistra, Roberto Orlando, a destra il suo coach Elio Cannalonga

Una convocazione arrivata ufficialmente mercoledì scorso: poco tempo per prepararsi? «Mercoledì ho avuto la notizia – prosegue l’atleta battipagliese – ma ufficiosamente sapevo già di questa convocazione. Quindi già da un mese sono a lavoro per competere al meglio. Ho voglia di fare bene e mi aspetto una bella competizione, perché ci saranno i migliori al mondo». Dieci giorni prima del via, e un sogno chiamato “podio”. «Sarà difficile conquistare la medaglia – dice -. Basti pensare che in gara ci sarà il miglior giavellottista al mondo, il tedesco Johannes Vetter». Vetter, che nel 2020, a Chorzow, in Polonia, ha stabilito il record di sempre con un lancio da 97,76 metri, vanta anche un oro ai mondiali di Londra del 2017.

Il valore della gara sarà altissimo, e un buon lancio potrebbe avvicinare il sogno olimpico. «Una buona prestazione – commenta Orlando – potrebbe consacrarmi tra i grandi e mettermi in lizza per le Olimpiadi di Tokyo. Dedico questa convocazione al mio tecnico Cannalonga che soffre sempre insieme a me». Il Covid-19 non ferma l’atletica, ma la modifica in parte. «Il regolamento rimane lo stesso – aggiunge il giavellottista – ma a causa del Covid i gruppi saranno separati, quindi non lanceremo tutti nella stessa fascia oraria. Dopodiché, tra i sei lanci consentiti, il migliore farà classifica. Saremo credo oltre quaranta partecipanti». E alla fine, Orlando rivela anche il suo obiettivo. «Ce l’ho in testa da quest’anno – conclude – ed è lanciare superando la soglia degli 80 metri. Vorrebbe dire essere tra i migliori al mondo che lanciano appunto tra gli 80 e i 90. Questo è il mio obiettivo. Per il resto vada come vada». E speriamo soprattutto che torni, Orlando, dalla Croazia a Battipaglia, magari con una medaglia al collo.