Windsurf: quindici anni di passione

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Si dice che le prime parole che apprende un novello windsurfista siano “vento” e “onde”, poi “tavola” e “vela”, infine “virata” e “strambata”. Il Windsurf è un’attività sportiva presente tra i settori dell’AICS (Associazione italiana cultura sport); un tempo di nicchia, pochi eletti che subivano la contaminazione americana e acquistavano attrezzature in un mercato con poca domanda. Oggi quel gruppo diviene squadra, team, grande famiglia.

Quell’ambiente sebbene non praticato ai livelli di altri sport è comunque più presente, più vicino, quella vicinanza che non ti aspetti, perchè tante volte si gode dello spettacolo delle vele in mare e niente più. Per approfondire il discorso, infatti, basta spostarci sul litorale Battipagliese, nel cuore del Lido “El Sombrero” dove è presente la storica Scuola Windsurf Salerno fondata più di 15 anni fa da Cristiano Civale, windsurfer e coach salernitano di lungo corso cresciuto sotto la guida di Guido Prudenza pioniere salernitano della tavola a vela.

La SWS, da quest’anno, è la prima nel salernitano ad essere anche scuola per istruttori.
L’esperienza e la passione venticinquennale di Civale hanno strutturato una bella realtà che incuriosisce e catalizza anche i più piccoli, sono calendarizzati corsi per tutte l’età, individuali e di gruppo, con una vasta scelta di attrezzature di ultima generazione messe a disposizione da Nico Carpentiero.

Un progetto di sviluppo di questo sport che ha preso il decollo grazie alla visione ed al supporto degli imprenditori balneari Enzo e Bruno Dati, i quali hanno voluto questa scuola presso la loro struttura. Chi impara il windsurf nella conca Battipagliese, sita tra le due coste (cilentana e amalfitana), ha una marcia in più, qui il vento trasversale hawaiano ed il fondale profondo non ci sono e la tecnica con vento ed onde frontali si affina in quel “mare-lavatrice” che rende il tutto più divertente.

windsurfIl windsurf più che uno sport è prettamente uno stile di vita e non è la classica frase slogan, basti pensare che come nomadi, soprattutto di inverno, i windsurfer si spostano alla ricerca della perturbazione perfetta, dove si diviene parte della natura in movimento, di quel mare che ti dà il permesso e che si deve rispettare, di quei luoghi che impari a conoscere nella loro intimità e sai quale vento è più calzante. Mare e vento, vento e mare, ma anche muscoli, tecnica, il gruppo e l’individuo, l’immensità e la forza di ciò che ti circonda e della parte più nascosta dell’anima. La libertà.

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