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«L’obiettivo è vaccinare almeno il 50% del distretto sanitario entro la fine di giugno». Parla così Damiano Capaccio, ai piedi dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli, dove svolge il ruolo di primario del reparto Pneumologia, a pochi minuti dall’inizio della “notte bianca dei vaccini” dove sabato scorso sono state vaccinate 500 persone. «Abbiamo cominciato a pubblicizzare l’evento sui social e per le strade soltanto poche ore prima – spiega Capaccio – altrimenti non avremmo retto. Basta guardare quanta gente è accorsa questa sera».

damiano capaccio
Damiano Capaccio, primario Pneumologia Eboli

Ed effettivamente, il colpo d’occhio fa impressione. Poco prima di aprire i battenti, davanti al nosocomio ebolitano ci sono centinaia di persone in attesa d’un vaccino. Molte hanno voglia di immunizzarsi per sempre, lasciandosi alle spalle i quattordici mesi d’inferno. Come Feyad, un ragazzo 40enne di origini maghrebine che nella Piana del Sele è giunto più d’un decennio fa. «Lavoro a Battipaglia come meccanico – racconta – ma vivo a Eboli. Ho un amico che lavoro con l’ambulanza e mi ha avvisato della possibilità questa mattina. Mi sono registrato sulla piattaforma e adesso attendo il mio turno. Sono felice? Sì, tanto». In fila, assieme a Feyad, ci sono almeno altre 200 persone. All’ingresso un addetto alla sicurezza distribuisce un tagliandino, come quello che si stacca nelle pizzerie in attesa del proprio turno, e invita la gente a rimanere distanziati e a rispettare la chiamata in base alla prenotazione. Altri, invece, discutono del tipo di vaccino.

«Menomale che non è Astrazeneca» tuona un cittadino. Dimostrando che, a volte, è solo questione di nomi. Il vaccino utilizzato ieri sera all’ospedale di Eboli, infatti, è “Johnson&Johnson”. «Sostanzialmente è una tipologia di vaccino uguale ad Astrazeneca – aggiunge il primario Capaccio -. La differenza importante è che ne basta una sola dose, e ciò ci consente di accelerare la campagna di vaccinazione. Fino ad ora, nel distretto sanitario che comprende Eboli, Altavilla e Campagna, abbiamo vaccinato già il 35% dei cittadini».

CINQUECENTO DOSI

Quota cinquecento. È questo il numero di dosi che, durante la “notte bianca dei vaccini”, sono state somministrate all’ospedale di Eboli. La prima, intorno alle 20. E poi via discorrendo sino all’una di notte. Numeri importanti, che sommati alle altre 500 inoculazioni avvenute in mattinata fanno registrare un + 1000 nel distretto sanitario ebolitano. Dopo Matera, Eboli diventa la seconda città d’Italia a portare a compimento l’iniziativa. «Con Johnson&Johnson siamo i primi ad aprire sul territorio – conclude Capaccio -. Nei prossimi giorni, molto probabilmente, anche il sindaco Mimmo Volpe a Bellizzi replicherà la stessa iniziativa come aveva annunciato qualche giorno fa».

Erasmo Venosi, sindacalista

In fila, ad accompagnare la moglie, anche Erasmo Venosi, dirigente sindacale della Cgil. «Io ho già ricevuto la mia dose di vaccino – dice il sindacalista – ma sono venuto ad accompagnare mia moglie. Siamo stati avvisati dal nostro medico di base. Ad ogni modo, senza voler fare un discorso politico, credo che la nostra regione sia una di quelle che sta procedendo meglio in Italia». La lotta al mostro dei nostri giorni, il Covid-19, passa anche dai 1.000 immunizzati in più che da oggi la città di Eboli può contare.