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Urla e proteste fuori al Municipio di Eboli. Residente del quartiere Epitaffio: «Ho perso il lavoro e nessun reddito. Dal Comune non mi ricevono»

Urla fragorose hanno raggiunto e scosso le mura di Palazzo di Città, a Eboli. A riportare la storia è il quotidiano La Città di Salerno, che racconta di Vito D, ebolitano residente nel quartiere Epitaffio ormai da qualche anno. L’uomo è infatti rimasto senza lavoro e senza alcun reddito. Tra le mani soltanto tanta disperazione e il desiderio di incontrare a tu per tu Mario Conte, il primo cittadino della città. Tale incontro però, non è avvenuto.

«Ho perso il lavoro, non ho reddito, nessuno mi aiuta, oggi mi do fuoco». Per ore l’uomo ha riversato la sua rabbia all’esterno del Comune. «Sto male, nessuno mi riceve. Ho chiesto l’intervento della guardia di finanza ma anche dell’ambulanza». In passato Vito ha lavorato anche al Nord, come lui stesso racconta, prima di tornare ad Eboli per assistere suo padre, ora ricoverato presso una struttura privata.

«Ho perso tutto, prima il lavoro e poi i sussidi». Non c’è stata possibilità per Vito neanche di richiedere il reddito di cittadinanza e percepire così un minimo di sussidio per poter sopravvivere: «Quando ho fatto la domanda nello stato di famiglia figurava anche mio padre, ora ne sono uscito, devo rifare la domanda», ha detto.

Come riporta il quotidiano, le urla di Vito hanno attirato un assessore ebolitano di passaggio, che ha tentato di calmarlo, a cui poi è seguito un finanziere in borghese che ha fatto da mediatore. L’uomo è stato così invitato negli uffici politici, alla presenza di assessori e assistenti sociali. Dal Comune affermano: «Non possiamo dare lavoro alle persone. Abbiamo detto però al signore quale percorso seguire».