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Mario Conte, che si contende con Antonio Cuomo la fascia tricolore ad Eboli, ha annunciato i quattro punti su cui si fonde la “sua” Eboli del futuro

Il candidato a sindaco di Eboli Mario Conte, che i prossimi 17 e 18 ottobre incontrerà alle urne lo sfidante Antonio Cuomo, ha presentato i punti salienti del programma condiviso. Un progetto che punti «al miglioramento della qualità della vita dei cittadini», per rendere la «comunità accogliente, attrarre nuova popolazione e rilanciare i consumi interni».

Eboli nel programma di Conte viene suddivisa in quattro parti. Il primo punto trattato è relativo alla sicurezza: «Dobbiamo non solo attivare una videosorveglianza efficace in tutta la città, ma anche istituire di nuovo il vigile di quartiere. Un presidio visibile. Si deve aumentare la pianta organica della polizia locale. E chiedere al Prefetto di aumentare la presenza sul territorio di Eboli delle Forze dell’ordine».

Massima attenzione poi all’urbanistica: «È necessario rivedere e approvare immediatamente il nuovo piano urbanistico comunale (p.u.c.) attuando il recupero del tessuto urbano esistente nel centro città, riqualificando tramite progetti dedicati le zone periferiche. Sarà necessario, inoltre, salvaguardare il suolo agricolo e le risorse ambientali, per unire nuovamente le periferie con il centro urbano e il centro storico».

Necessaria una riorganizzazione della macchina comunale, come chiarisce Conte: «Mancano i dipendenti, soprattutto i tecnici, senza i quali nessun progetto è possibile». Grande l’attenzione poi per la salute, tanto che Conte ha voluto invitare il Ministro Roberto Speranza per porre l’attenzione sul tema. «Dobbiamo difendere i nostri ospedali perché sono un presidio necessario per il territorio. E dobbiamo sostenere la medicina territoriale che è il primo presidio sul territorio».

Ed infine un occhio di riguardo ai giovani. «Le proposte che li riguardano sono venute direttamente da loro. Chiedono spazi di aggregazione e culturali. Vogliono un maggior collegamento tra scuola e impresa. Un salto di qualità nella formazione. E, soprattutto, lanciano un appello fondamentale perché creiamo qui le condizioni di lavoro e di occupazione perché non debbano partire. Se sapremo cogliere le opportunità del Recovery Fund per nuove infrastrutture, per il rilancio della zona industriale, per un partenariato pubblico-privato allora per loro ci sarà un futuro nel nostro territorio».