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Massimo Cariello, ex sindaco di Eboli agli arresti domiciliari da quasi un anno, riassapora a piccoli bocconi la libertà: i giudici gli restituiscono i “social”

Piccoli bocconi di libertà, quelli concessi dai giudici della Seconda Sezione Penale del tribunale di Salerno all’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello, arrestato e posto ai domiciliari dallo scorso ottobre, poco dopo la sua rielezione alla guida della città, che potrà tornare ad utilizzare i cellulari che gli erano stati sottratti dopo il blitz della Guardia di Finanza e tornare ad incontrare i suoi affetti più cari, però soltanto tra le mura della sua abitazione.

Il lungo silenzio forzato è stato interrotto da un post sul profilo Instagram ufficiale dell’ex sindaco, con uno scatto che lo vedeva in compagnia dei suoi cari e la sobria didascalia “#famiglia“. Intende tornare libero quanto prima Cariello, i cui legali Cecchino Cacciatore Costantino Cardiello torneranno in tribunale il 5 ottobre. Per il momento è probabile che l’ex primo cittadino di Eboli manterrà un profilo basso in merito alle elezioni amministrative, in cui è in corsa per diventare sindaco anche il suo ex collaboratore, Cosimo Pio Di Benedetto.

«Mi fa piacere prima di tutto per il papà e il fratello che non potevano nemmeno incontrarlo. Questo mi rende felice. Per il resto, noi attendiamo sempre il meglio per lui. Saranno i magistrati a decidere» dice il candidato a sindaco Di Benedetto, come s’apprende da La Città. «Sono felice per la famiglia, va bene questo. Quello che la gente sta dicendo non mi interessa. Sono veramente emozionato perché potrà riabbracciare il papà che non vede dall’ottobre scorso», aggiunge il candidato.

Nonostante la curiosità generale per scoprire le posizioni di Cariello in merito alla campagna elettorale attualmente in corso, probabilmente l’ex sindaco eviterà di schierarsi pubblicamente, onde evitare possibili ripercussioni in tribunale. Un profilo basso obbligato, per sperare di tornare libero già dopo che le urne elettorali avranno emesso la loro sentenza ad Eboli.