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Scompare all’età di 78 anni padre Silvano Controne, storico stimmatino della chiesa parrocchiale “Sacro Cuore del Gesù” di Bellizzi.

Un infarto fulminante nella serata di martedì, mentre guardava tranquillamente il telegiornale seduto su una sedia, che non gli ha dato scampo. Ha salutato così la vita terrena, per sempre, Silvano Controne, padre stimmatino 78enne, vero e proprio simbolo della comunità parrocchiale del “Sacro Cuore di Gesù” di Bellizzi. E lo ha fatto nella sua vera casa, quella cosiddetta canonica, destinata a residenza del clero cattolico. «Un bellizzese doc» lo ha definito il primo cittadino Mimmo Volpe, nelle primissime ore successive alla morte di Controne. «Negli anni era diventato il simbolo della comunità degli stimmatini. Era uno dei più longevi in città. Affabile e sempre disponibile. E uno storico di alto livello: era sempre alla ricerca storiografica delle origini e dell’identità degli stimmatini e della comunità di Bellizzi. Mi associo al dolore dei familiari e dei suoi amici» ha proseguito il sindaco.

IL RICORDO DI DON FRANCO DE CRESCENZO

Bellizzese doc e «missionario itinerante» racconta Don Franco De Crescenzo, parroco della chiesa “Sacro Cuore di Gesù” legato a Controne da un’amicizia ultra cinquantennale. «Ci siamo conosciuti a Verona – sul finire degli anni ‘60 – nello stesso seminario dove studiavamo, nonostante fosse più grande di 8 anni rispetto a me. Poi, dopo tanti anni, nel 2019, me lo sono ritrovato a Bellizzi, nella chiesa dove attualmente sono parroco». Un percorso, all’interno del clero, in giro per tutto lo Stivale. «Lui ha avuto il grande merito di essere apprezzato e riconosciuto in tante città d’Italia. In Calabria, ad esempio, per diversi anni è stato parroco a Crotone e in altri centri della regione. Poi s’è spostato in Sicilia, a Catania. E anche a Poggiomarino, per due volte, dove addirittura è stato insignito della cittadinanza onoraria per la grande stima della quale godeva».

Fino agli ultimi giorni, Controne non ha mai rinunciato alle sue passioni: «Aveva un’immensa passione per la ricostruzione delle radici – prosegue De Crescenzo -. Amava approfondire le realtà locali, capire le origini. E nonostante gli acciacchi fisici degli ultimi anni non ha mai rinunciato a leggere, scrivere, studiare e approfondire». Ier mattina, alle ore 10, nella stessa chiesa parrocchiale, in tanti si si sono riuniti per concedere l’ultimo saluto al padre stimmatino, meglio conosciuto come il sacerdote “viaggiatore”.