E ‘Super Mario’ muto

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Anche noi, nel nostro piccolo, diamo una mano ai leghisti contro l’immigrazione clandestina. Una goccia nell’oceano, per carità. Ma, per dirla alla Madre Teresa buonanima, se quella goccia non ce la mettiamo comunque mancherà. O farà traboccare il vaso, o se son gocce goccioleranno, o una piccola goccia per l’uomo ma un acquazzone per l’umanità. Non stiamo qui a sottilizzare.

La tattica è semplice nella realizzazione quanto geniale nell’ideazione: paralizzare definitivamente il traffico sulla variante S.S. 18, innescando quel lento effetto a catena – noto in fisica come “neurone di Toninelli” – che alla lunga creerà ingorghi fino allo Stretto di Messina. A quel punto i traghetti in arrivo dalla Sicilia, non potendo far sbarcare le macchine per mancanza di spazi, saranno costretti a girare a zonzo nel Mediterraneo aspettando tempi migliori.

E i barconi coi clandestini troveranno in mare tanto di quel traffico da confondere la rotta e attraccare ad Ajaccio. Tie’, Macron: la prossima volta porta rispetto. E prima che ce la riprendiamo, la Corsica, dalle una ripulita. No, e dai. Non bisogna essere tecnici titolati per capire che c’è qualcosa di satanico in quelle due
rotonde consecutive sulla variante, tra stadio Pastena e parco Santese. Quella è roba che per definizione si monta per snellirlo, il traffico, non per ingolfarlo. Se non funziona, non serve.

Ed è inutile invocare a ripetizione i benefici in termini di sicurezza stradale, come un mantra o un salmo biblico: fosse stato per quello sarebbe bastato qualche dosso artificiale ben posizionato, ché al secondo braccetto sfasciato (è statistica) difficilmente si ha voglia di correre. Dice: ma gli incroci, allora? Tipo gli automobilisti che arrivavano da nord e dovevano svoltare a sinistra verso lo stadio?

E beh, non ci svoltavano. Ci arrivavano da Taverna, dalle spalle, circumnavigandolo: autorevoli e recenti studi in merito hanno stabilito che no, con mezzo chilometro di strada in più non si muore, al massimo si tira giù qualche santo. E anche per quelli provenienti dalla rotatoria di Belvedere e
diretti al parco Santese: salito il cavalcavia c’è sempre quel disimpegno in direzione Fasanara, ancora basta imboccarlo e tornare indietro, non serviva metterci un percorso a ostacoli disegnato dagli sviluppatori della Nintendo.

Che poi alla fine è giustificato, se con cotanto sospetto d’inutilità di certe super-opere ti vengono buone, per spiegazione, pure le teorie complottiste rollate all’una di notte sulle panchine di piazza della Repubblica: “e no, guagliu’, mo’ vi dico, le lobbies e i poteri forti e le scie chimiche, là c’è la Lidl, volete mettere a che velocità la superavi prima e con quanta lentezza ci passi adesso? Stai fermo o quasi, vedi l’insegna, ti viene in mente qualcosa da comprare e zac, parcheggi e scendi”.

Chiaro, logico, non fa una grinza (specie dopo la terza birra). Non fosse che l’unica cosa che ti viene in mente di comprare, in quelle circostanze, è un sospensorio per i rigonfiamenti sub-inguinali. E mi sa che là, alla Lidl, non hanno la taglia.

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