Il Pane di Ciociola

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A Battipaglia c’è chi il Pane lo sa fare bene. Una specie di eccellenza, senza essere riconosciuta come tale. Ed è il Pane che ogni giorno il panificio Ciociola sforna. Panificio condotto da due anziane signore che alacremente dietro il piccolo banco della panetteria consegnano ai tanti clienti ogni giorno l’adorata rosetta.

Fragrante, profumata, delicata. Gli odori più buoni e più santi son quelli del Pane caldo e della terra bagnata dalla pioggia. E Pane è anche la più gentile e la più accogliente delle parole. Va scritta sempre con la maiuscola, un po’ come i nomi propri, perché la preparazione del Pane è una storia millenaria, ricca di sapienza, di poesia, di tradizione e di simbolismo religioso.

Coinvolge l’intera evoluzione del genere umano, dal giorno in cui i primi uomini si stupirono di quello che poteva essere fatto coi chicchi della spiga, fino ad oggi, a quando miliardi di persone soffrono ancora la fame e sognano il Pane, mentre altri, inconsapevolmente fortunati lo sprecano nell’abbondanza.

Il Pane nella sua estrema semplicità quale simbolo culturale, religioso, identitario di tutto il mondo, delle molteplicità dei diversi popoli che abitano la terra, ognuno con la propria usanza e la propria tradizione. “La storia dell’umanità inizia con il Pane”, diceva Pitagora, perché il Pane è il prodotto della natura e della sapienza umana.

Ci nutre e ci trasmette vita, è alimento solido che si impone ai nostri sensi. Basti pensare al suo profumo quando è appena sfornato, il profumo precede il Pane stesso, raggiunge il nostro olfatto e fin dal mattino trasmette un sentimento di vita. E quando entriamo in una panetteria anche la vista è coinvolta con le molteplici forme dovute alla fantasia e alla tradizione locali, e queste fanno sì che il Pane diventi una presenza, che si impone e chiede rispetto.

Per questo diciamo che “senza Pane si muore”, quando parliamo di lavoro utilizziamo la frase “guadagnarsi il Pane” o speriamo in un “Pane di vita”. Il Pane è “Pane nostro” perché è quell’alimento che si condivide, quando siamo attorno a una tavola e ci viene portato in un cesto, tutti ne prendiamo un pezzo, e questo consente di creare e narrare una comunione.

Senza questa antica condivisione, si perpetua una verità antica che le attuali migrazioni confermano tragicamente: quando il Pane non è condiviso e non va verso i poveri, sono i poveri ad andare verso il Pane. Insomma a conti fatti mangiare la rosetta di Ciociola con olio e pomodorini ti ricorda che la vita sa essere meravigliosa, almeno per cinque minuti.

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