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Mattia Boninfante, sedicenne e figlio d’arte della medaglia olimpica a Londra 2012, Dante Boninfante, sale sul tetto d’Europa. La nazionale under 18 di Pallavolo maschile, domenica scorsa, ha conquistato la medaglia d’oro agli europei.

C’è un po’ di Battipaglia nel trionfo degli azzurri agli europei di Pallavolo under 18. Domenica scorsa, con lo stadio di Lecce tristemente vuoto per effetto delle misure anti contagio, la nazionale italiana ha conquistato la medaglia d’oro. Tra i più giovani della kermesse, e della squadra azzurra, figurava anche Mattia Boninfante, figlio d’arte. Suo papà, Dante, nel 2012 conquistò la medaglia di bronzo alle olimpiadi di Londra.

mattia boninfante
Mattia Boninfante, a sinistra, in compagnia del padre Dante Boninfante

Una vittoria, quella del sedicenne Mattia, che ha emozionato il padre più del successo londinese. «La vittoria di mio figlio è stata la gioia più grande. Non pensavo che seguirlo a questi livelli, quando si è ancora così giovani, potesse dare emozioni simili. Sono gioie diverse, ma questa è stata molto più forte. Mi ha riempito d’orgoglio» spiega Dante Bonfinante. Un destino che sembrerebbe già scritto nel cognome d’una famiglia che, a Battipaglia, rappresenta una vera e propria dinastia. Un affare di famiglia, insomma.

«Ha respirato la pallavolo sin da subito. A tre mesi, durante una mia partita a Montichiari, è entrato per la prima volta in un campo da pallavolo. Ma il primo sport che ha praticato, dai 6 agli 8 anni, è stato il calcio. Dopo ha manifestato subito la volontà di giocare a pallavolo. Io ero titubante, volevo attendere per paura che a quell’età non riesci ancora a coordinarti, a schiacciare. È uno sport difficile per i bambini e temevo che non gli piacesse. Ma lui mi rispose “i Boninfante hanno giocato tutti a pallavolo, quindi anche io devo farlo”. E da lì in poi è scoppiato l’amore tra lui e il volley. Non guardava i cartoni, ma le finali delle nazionali e della Champions League» prosegue Boninfante senior.

MATTIA BONINFANTE, DIETRO IL SUCCESSO UN SEGRETO: L’ALLENAMENTO

Dietro il successo incredibile di Mattia, e dei suoi compagni di squadra, c’è un segreto – svela il papà Dante -. L’allenamento… «Durante il lockdown – racconta il campione olimpico – Mattia, insieme ai suoi compagni, ha svolto una preparazione a distanza. Si collegavano online e, per tre volte a settimana, svolgevano un allenamento solo fisico ma molto intenso». Ritiri sigillati in albergo. «Dal 6 luglio al 6 agosto – continua Boninfante – sono andati in ritiro, chiusi in hotel per evitare contagi da Covid-19. Letteralmente sigillati tra albergo e palestra. Una cosa non facile per ragazzini della loro età. Dopo una settimana di riposo, il 13 agosto sono ripartiti per le fasi finali dell’europeo. Oggi Mattia torna a casa pieno di gioia». Nonostante Mattia parli con accento marcatamente veneto, e qualche lieve inflessione campana, c’è un po’ di Battipaglia nel trionfo azzurro agli europei under 18 di pallavolo. Una passione che si tramanda di padre in figlio.