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Il Comune di Battipaglia fu sanzionato dalla Regione Campania, per 21mila euro, nel 2018 per aver scaricato abusivamente i reflui nel fiume “Tusciano”. Adesso la vicenda finisce in Tribunale.

“Inquinamento autorizzato”, Comune e Regione in Tribunale. Finisce nelle aule di giustizia la vicenda del 2018 che vide coinvolto il Comune di Battipaglia, sanzionato dai tecnici dell’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che a seguito d’un’ispezione al depuratore, 10 mesi dopo i lavori di adeguamento costati circa 3 milioni di euro, rilevarono degli illeciti. Erano i primi giorni di novembre del 2018, e gli ispettori si recarono in località “Tavernola”, dove insiste il famoso depuratore, per prelevare un campione d’acqua pura. Non ne trovarono, perché i liquami finirono dritti nel Tusciano. A scaricare abusivamente i reflui nel fiume, almeno in quell’occasione, non furono imprenditori senza scrupolo. Ma il Comune stesso. Nel verbale d’ispezione, infatti, che all’epoca stilarono gli agenti dell’Arpac, emerse che il Comune di Battipaglia «scaricava il refluo tal quale senza che l’impianto depuri neppure un millilitro d’acqua».

Un verbale da oltre 20mila euro. 21.900 per la precisione «in quanto trattasi di infrazione relativa a scarico di reflui domestici in acque superficiali con autorizzazione e senza trattamento» si legge nel decreto dirigenziale della Regione Campania, che in calce porta la firma dell’avvocato Anna Martinoli. E una vicenda che adesso è finita in Tribunale. Un anno e mezzo dopo l’11 ottobre 2019, giorno in cui il Comune di Battipaglia notificò il ricorso, citando in giudizio la Regione Campania dinanzi al Tribunale di Salerno, al fine di ottenere l’annullamento del suddetto decreto dirigenziale emesso dalla direzione generale “Ciclo Integrale delle Acque e dei Rifiuti”. Lo scorso 2 marzo, il vice avvocato capo, Massimo Consoli, ha firmato un nuovo decreto dirigenziale decretando l’intenzione della Regione Campania di resistere nel giudizio promosso dall’Ente battipagliese.

Incaricando della difesa l’avvocato Maria Imparato. L’incubo del depuratore, per il Comune di Battipaglia, continua. In attesa del placet da parte della Regione Campania. Battipaglia, infatti, attende che i 507mila euro avanzati dai lavori di adeguamento tecnologico nel potenziamento della gestione delle acque meteoriche, che giacciono nei cassetti di Palazzo Santa Lucia da ormai tre anni, vengano sbloccati. Per rimettere in funzione, e potenziare, la linea dei fanghi, adeguandola al depuratore che adesso purifica il quintuplo dei litri d’acqua rispetto a prima. Inizialmente, nato per depurarne 40 al secondo, a seguito dell’enorme aumento demografico che subì la città di Battipaglia, è stato necessario portarlo a 200 litri al secondo. Ma anche i fanghi prodotti sono di più. E il mancato adeguamento della linea dei fanghi ha fatto sì che negli anni a seguire le acque s’inquinassero. Nel frattempo, pure una multa da circa 22mila euro elevata dai tecnici dell’Arpac a seguito d’un blitz sul finire del 2018. Adesso, Regione e Comune si “sfidano” tra i banchi del Tribunale. E ai giudici, come sempre, l’ultima parola.