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Lavori al cimitero di Eboli senza permesso, con guadagno indebito di 300mila euro. Nei guai tre dirigenti del settore Patrimonio del Comune e l’amministratore della cooperativa

Anni di lavori al cimitero, ma senza alcuna gara d’appalto. Nel fascicolo del pm, Maria Chiara Minerva, ci finiscono tre dirigenti comunali di Eboli, gli ingegneri Lucia Rossi e Rosario La Corte, e l’ingegnere in pensione Giuseppe Barrella, e ad essere indagato è anche l’imprenditore, amministratore della cooperativa New Ecology Service, Cosimo Martiniano. Quelli di cui sono accusati i quattro sono reati contro la Pubblica Amministrazione e la fede pubblica, falso ideologico e abuso d’ufficio.

Tali lavori svolti al campo santo ebolitano sono andati avanti a più riprese dal 2013 al 2017, prima dell’effettuazione di una vera e propria gara d’appalto, avviata soltanto nel 2018. Tali operazioni avrebbero comportato guadagni per un totale di circa 300mila euro. Le indagini sono state avviate in seguito ad un esposto presentato presso la Guardia di Finanza di Eboli, a cui ha fatto seguito una serie di controlli ed approfondimenti.

Sopralluoghi, analisi della documentazione e l’interrogazione con persone informate sui fatti, ha permesso di scoprire l’adozione illegittima di determine di liquidazione per la cooperativa, che hanno così permesso a quest’ultima di incassare oltre 100mila euro. Nello specifico nel periodo ottobre 2013 – settembre 2015, in cui era in vigore un regolare appalto, nonostante fosse previsto un compenso fisso ed invariabile, ulteriori somme sono state versate nelle tasche della cooperativa per presunte varianti da svolgere in corso d’opera. Mai alcuna perizia tecnica sull’effettiva esigenza e reale esecuzione è stata però effettuata.

Dalle indagini è poi emerso che anche dopo la naturale scadenza contrattuale, la cooperativa ha continuato comunque a svolgere manutenzione e servizi per la gestione del cimitero comunale. In questo periodo, senza un provvedimento di proroga o di rinnovo nell’affidamento dei lavori stessi da parte dell’ente comunale (avvenuta nell’aprile 2018) per la cooperativa, sono stati stanziati altri 200mila euro.

Alla luce del materiale acquisito, la Procura della Repubblica di Salerno ha notificato ai quattro coinvolti l’avviso della conclusione delle indagini per i reati già citati, con l’aggiunta della contestazione di aver favorito la cooperativa per intascare un’ingente somma indebita, pari a circa 300mila euro. La vicenda è al vaglio della Procura regionale della Corte dei Conti ai fini di valutazioni circa un il danno erariale prodotto alle casse del Comune ebolitano.