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“Modificare la strategia di chiusura delle attività commerciali”. L’associazione “Rinascita” rivolge un appello al Prefetto Russo e al Presidente De Luca a nome dei commercianti di Battipaglia

I commercianti battipagliesi sono giunti al limite, per tale ragione chiedono l’intervento del Prefetto di Salerno, Francesco Russo, e del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, affinché si possa prevedere un cambio di strategia rispetto alle chiusure delle attività commerciali.

I numeri della crisi causata dalla pandemia infatti non sono per nulla rassicuranti. Tra perdite che si aggirano intorno al 27% e il 15%, tali commercianti non potranno contare su sostegni adeguati, e non lavorando ormai da 40 giorni, il peso delle utenze da pagare, che nel mentre sono continuate ad arrivare, si fa sentire.

Ciò che afferma l’associazione “Rinascita“, con la presidente Lucia Ferraioli, che s’è fatta promotrice di questo appello alle istituzioni, è quello di allentare le restrizioni in quei Comuni dove, dati alla mano, non ci sarebbe la necessita di ricorrere a una serrata generale. Come si legge in una nota, “Rinascita” «propone di trovare soluzioni alternative, visto che a distanza di tredici mesi le chiusure generalizzate e prolungate hanno solo incrementato l’abusivismo e la disoccupazione».

Prendendo spunto dal modus operandi di Nazioni vicine all’Italia, l’associazione chiede al Prefetto Russo e al Presidente De Luca di farsi portavoce presso il Governo delle seguenti proposte suggerite dall’associazione.

  • Che le attività di somministrazione possano servire ai tavoli (contingentati) all’aperto sempre, con obbligo di mascherina, che può essere rimossa soltanto per la consumazione, consentendo inoltre l’ingresso all’interno solo per l’asporto. Se necessario i Comuni potrebbero mettere a disposizione spazi aggiuntivi;
  • Che vengano concessi più spazi agli ambulanti, anche in altri quartieri, per consentire a tutti di poter lavorare (senza distinzioni tra codici ateco);
  • Che tutti i  commercianti a posto fisso possano riaprire (senza distinzioni tra codici ateco);
  • Che tutti i ristoranti, pizzerie, pub, paninoteche possano riaprire con le stesse regole dei bar. Se necessario i comuni potrebbero mettere a disposizione spazi aggiuntivi;
  • Che parrucchieri, estetiste, palestre, possano riaprire osservando il rispetto degli ingressi contingentati.