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Ordinanza lampo della sindaca Cecilia Francese che nello stesso giorno, a distanza di tre ore, prima dispone la chiusura degli uffici comunali nell’orario pomeridiano, e dopo ne chiede l’annullamento.

È durata poco più d’una serata al teatro l’ordinanza emanata dalla sindaca Cecilia Francese lo scorso 12 marzo. Pubblicata sul registro ufficiale alle 11.12, per poi richiederne l’annullamento alle 14.04. Inizialmente, la sindaca aveva disposto la serrata pomeridiano degli uffici comunali, per limitare la presenza all’interno del Palazzo, e alla luce della proroga concessa dal governo centrale, fino al 30 aprile, per l’utilizzo delle misure di “smart working”, con decorrenza da lunedì 15 marzo sino al termine del mese. Una sospensione dei cosiddetti “rientri pomeridiani”, relativamente agli uffici di via Aldo Moro e agli uffici di via Plava.

Un’ordinanza estesa anche alle adunanze consiliari, a favore del sistema di videoconferenza, secondo le modalità già previste dal presidente del Consiglio. Tutto pensato per «limitare le potenziali occasioni di contagio, in prosieguo a quanto già definito dal segretario generale in data 10 marzo». Poi, il dietrofront. Tre ore più tardi, infatti, sull’albo pretorio del Comune di Battipaglia compare un avviso. Una richiesta d’annullamento che la sindaca Cecilia Francese avanza alla dirigente dell’ufficio Protocollo, Anna Pannullo, e alla segretaria generale Clara Curto.

«Avendo dato mandato ai dirigenti di gestire tramite lavora agile la cosiddetta terza ondata, si ritiene opportuno di permettere su prenotazione l’accesso ai cittadini all’Ente seppur contingentato al rispetto delle normative anti-Covid» si legge nella nota che, in calce, porta la firma della prima cittadina Cecilia Francese. Lo scorso dicembre, un botta e risposta tra la dirigente dell’ufficio Protocollo, Anna Pannullo, e la sindaca Francese, che somigliava a una guerra “fatta in casa”. La Pannullo pubblicò un avviso che limitava l’accesso al pubblico nella fascia pomeridiana, ma la prima cittadina ribadì la validità dell’ordinanza emanata ad inizio dicembre, confermando che gli uffici dovessero rimanere aperti. Un braccio di ferro in un clima d’incertezza e in un periodo di lunghe code dinanzi a Palazzo di Città. Insomma, la maledizione del Comune continua. Dopo le chiusure pomeridiane, che dal 2018, a causa del milionario trigeneratore mai andato in funzione, avvengono per tutto il periodo estivo per effetto del forte caldo, adesso arriva anche l’ordinanza lampo. Gli uffici rimarranno aperti anche negli orari pomeridiani previsti dal rientro.

*articolo estratto da La Città di Salerno a firma del medesimo autore