Tempo di lettura: 2 minuti

Il presidente del consiglio comunale, Angelo Cappelli, risponde a Maurizio Mirra (Civica Mente) in merito alle 3 lottizzazioni che saranno portate in commissione. E l’assessore Giampaolo Lambiase annuncia: «Il Puc sarà adottato entro 10 giorni, tutti gli interventi dovranno adeguarsi».

«Gli articoli 7 bis sono provvedimenti autorizzati dalla legge regionale. Ho sentito il dovere di riproporle in consiglio comunale previsa discussione della commissione competente». Parla così Angelo Cappelli, presidente del parlamentino cittadino, all’indomani delle polemiche sollevate dal consigliere comunale d’opposizione Maurizio Mirra (Civica Mente) in merito alle 3 lottizzazioni relative ad altrettante richieste di recupero di complessi produttivi dismessi per realizzare nuovi interventi di edilizia privata. Le istanze risalgono al 2020 e furono presentate ed istruite dall’Ufficio tecnico già prima delle scorse elezioni suscitando non poche polemiche in città.

cappelli regionali
Angelo Cappelli, ex vicesindaco e oggi presidente del consiglio comunale

«In quell’occasione non furono discusse in consiglio comunale – prosegue Cappelli – e si decise di ritirarle per approfondirle ulteriormente. Oggi meritano una definizione e in qualità di presidente del consiglio comunale ho fatto in modo che la commissione preposta possa discuterne, in modo tale che venga presa la decisione che, è giusto ricordarlo, spetta al consiglio». I dubbi sollevati da Mirra riguardano in particolare l’adozione del Puc che sembra ormai prossima.

Gianpaolo Lambiase
Gianpaolo Lambiase, neo assessore all’urbanistica

Inoltre, sui provvedimenti manca il visto dell’assessore al ramo competente, Giampaolo Lambiase. «Tutto ciò che andava fatto – commenta l’assessore all’urbanistica – per il Puc è stato fatto. Credo che nel giro di dieci giorni al massimo verrà adottato dalla giunta, dopodiché ci sono i canonici 60 giorni di osservazioni da parte di cittadini e consiglieri comunali che possono essere bocciate o prese in considerazione e dopo va inviato alla Provincia in attesa del parere».

E se il nuovo piano regolatore andasse in contrasto con i nuovi interventi di edilizia privata? «Devono adeguarsi al nuovo Puc – conclude Lambiase – perché sul territorio comunale mancano decine di migliaia di metri quadrati per quanto riguarda servizi di standard pregressi. Cose che per legge sono necessarie rispetto agli insediamenti già esistenti. E il Puc dovrà recuperare tutto ciò che manca. Se ci sono progetti in deroga che fanno saltare i servizi bisogna adeguarsi al fine di realizzarli. Non esiste nessun programma che può stravolgere il Puc. Manca il mio visto? Ancora non ho visto gli interventi, sono provvedimenti che risalgono alla passata amministrazione».