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Civica Mente presenta il secondo punto del programma elettorale “Partiamo dall’ABC”, incentrato sulle politiche sociali: «Puntiamo a raggiungere un’uguaglianza reale»

Presentato al Centro Sociale di Battipaglia il secondo punto del programma di Civica Mente, in vista della prossima tornata elettorale, incentrato sulle politiche sociali. «Mi toccano direttamente», afferma il candidato a sindaco, ing. Maurizio Mirra, «Dovremmo dare dignità a chiunque, e questo non accade. In questi anni poco abbiamo visto. C’è ancora tanto da fare e lo vediamo nella nostra città, dove il sociale è relegato in un angolo».

Le proposte presentate nella conferenza stampa arrivano in seguito ad una ricerca, così come quelle suggerite nella prima conferenza del programma “Partiamo dall’ABC“, riferite però all’economia. Idee e progetti che il movimento politico ha intenzione di portare avanti con concretezza e lungimiranza.

LE IDEE DI BICHI E DI GENOVA

Ad intervenire durante la conferenza anche Enrica Bichi, candidata al consiglio comunale per Civica Mente: «Le politiche sociali puntano all’inclusione di tutte le persone, i cittadini devono quindi tornare al centro». La candidata passa poi alla presentazione dei numeri di Battipaglia, quelli legati al quadro demografico, che restituiscono il dato di una città «che tende ad invecchiare», con un 20% circa di battipagliesi over 65: negli ultimi vent’anni tale percentuale è andata aumentando, e un 8% di popolazione battipagliese “straniera”.

«Piano di Zona? Bisogna fare in modo che diventi Consorzio. Ciò eviterebbe sprechi e darebbe continuità a servizi, quelli sociali, troppo frammentati. Permetterebbe anche di fare economia di scala e assumere personale competente, senza contratti a termine», propone Bichi. Altro punto suggerito dalla candidata, che favorisce la comunicazione tra cittadini e amministrazioni per servizi, magari sviluppando una «piattaforma che consenta di riunire tutte le realtà che lavorano nel campo del sociale», dalle associazioni alle cooperative, passando per i singoli professionisti.

Tra i punti proposti dalla candidata al consiglio comunale il “Baratto Amministrativo“, ovvero la possibilità per il cittadino di mettere a disposizione le proprie competenze ed i propri servizi in cambio, da parte del Comune, dello sgravio di alcuni tributi locali. Oltre alla mobilità sostenibile: «Battipaglia è una città con una superficie non troppo estesa, ma i suoi punti nevralgici sono piuttosto frammentati e difficilmente raggiungibili da tutti. Ciò che proponiamo è l’introduzione di mezzi di trasporto pubblico, gestiti dal Comune, con mezzi elettrici».

A prendere parola anche l’avvocata Antonietta Di Genova, con un accorato intervento sull’importanza del riconoscere pari diritti a tutti, dai cittadini disabili agli anziani, senza escludere il delicato tema dell’omotransfobia, per cui «sono previsti sportelli per la sensibilizzazione». L’avvocata afferma con convinzione: «Il nostro obiettivo è quello di raggiungere un’uguaglianza reale».

Civica MenteIMMIGRAZIONE, BAMBINI E RIVOLUZIONE CULTURALE

A parlare di immigrazione e bambini è stata la dott.ssa Manuela Scarpinati: «Abbiamo parlato della possibilità di attivare dei laboratori d’arte, quindi di creazione e di incontro tra la nostra cultura ed altre culture. Abbiamo parlato della possibilità di riattivare quelle che sono le strutture degli asili nido di Battipaglia che al momento sono totalmente inaccessibili e, addirittura, parliamo di strutture che sono nate, sono state arredate ma che, poi, nella sostanza, non sono mai state messe al servizio del cittadino. Riteniamo, quindi, sia fondamentale l’attivazione di tutti questi servizi perché ciascun cittadino merita una città che risponda a qualsiasi esigenza: nessuno deve essere lasciato indietro e abbiamo necessità di creare una rete attiva sul nostro territorio».

Presente all’appuntamento anche il libraio battipagliese Giovanni Colucci. Il suo punto incentrato sulle politiche sociali e culturali, che camminano allo stesso passo: «La biblioteca sarebbe una grande rivoluzione sociale, prima ancora che culturale. Una biblioteca pubblica è un luogo di incontro e di sperimentazione, dove gli anziani incontrano i giovani, i bambini incontrano altri bambini, i genitori incontrano altri genitori, i giovani incontrano altri giovani. È un luogo dove non si tiene conto delle differenze. Una biblioteca funzionante offrirebbe un modello sociale antitetico a quello che propongono i media, un mondo che sia anche più bello di quello proposto dalla società odierna».