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Aula disertata nuovamente. Questa volta ad abbandonare il consiglio comunale è stato il gruppo di minoranza dopo la richiesta della maggioranza di invertire i punti all’ordine del giorno e discutere alla fine la mozione di Maurizio Mirra.

Botta e risposta a suon di abbandoni dell’aula tra maggioranza e opposizione. Se giovedì scorso erano stati i consiglieri eletti tra le liste della sindaca Cecilia Francese ad abbandonare l’aula, sul finire della seduta, come gesto di solidarietà nei confronti di Pietro Cerullo (Etica), protagonista quest’ultimo d’un acceso diverbio con Maurizio Mirra (Civica Mente) in merito a una mozione sull’avvio dell’iter amministrativo per gli organismi partecipativi, questa volta è toccato ai “colleghi” d’opposizione. Che hanno disertato l’aula dopo la richiesta arrivata da Salvatore Anzalone di invertire un punto all’ordine del giorno.

Salvatore Anzalone
Il consigliere comunale Salvatore Anzalone

Il punto in questione riguardava la mozione presentata da Mirra giovedì scorso, e oggetto di scontro con il consigliere Cerullo e con l’ex presidente del consiglio Franco Falcone. «Ci sono argomenti preliminari al bilancio – ha dichiarato Anzalone – che ritengo opportuno discutere prima della mozione, considerando che abbiamo già dedicato un intero consiglio comunale alle mozioni e alle interrogazioni». Una richiesta che Mirra non ha esitato a definire «scorretta». L’ex candidato a sindaco di Civica Mente è andato su tutte le furie: «La discussione è stata già fatta durante lo scorso consiglio comunale – ha sottolineato Mirra – quindi si tratterebbe di pochi minuti».

Maurizio Mirra
Maurizio Mirra, consigliere comunale in quota Civica Mente

Nulla da fare, con 14 voti favorevoli l’inversione dei punti all’ordine del giorno è stata accolta dal consiglio comunale. Un minuto più tardi, mentre l’assessore al Bilancio e vicesindaca, Gabriella Catarozzo, prendeva la parola, i 7 consiglieri di opposizione, Maurizio Mirra, Gaetano Marino, Azzurra Immediata, Alessio Cairone, Domenico Zottoli, Antonio Visconti e Luigi D’Acampora hanno abbandonato di colpo l’aula, lasciando di fatto la maggioranza sola ad approvare tutti i punti portati in consiglio.

IL DOCUMENTO CONDIVISO DA TUTTI I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE

“Aver scelto di lasciare i lavori del consiglio comunale è la rappresentanza di quanto sentiamo grande il sopruso perpetrato dalla maggioranza ai danni della discussione consiliare, dei gruppi di minoranza e dei cittadini che rappresentiamo. Nel consiglio del 24 febbraio, a esattamente due mesi dal protocollo, viene discussa come ultimo punto all’ordine del giorno la mozione presentata dal consigliere di Civica Mente, Maurizio Mirra, volta ad impegnare l’amministrazione al rispetto dei regolamenti comunali relativamente all’avvio dei procedimenti amministrativi per l’insediamento degli organismi di partecipazione, punto peraltro già condiviso prima del ballottaggio con entrambi i candidati in corsa per la carica di Sindaco. 

Com’è visibile dalle riprese del consiglio, dopo diversi momenti di discussione, la quadra era stata trovata con un emendamento alla mozione che, per volontà della maggioranza, rilevasse i procedimenti già avviati ed impegnasse l’amministrazione per i restanti organismi di partecipazione. Tutto questo, prima che una richiesta di conta dei presenti, con relativa scelta della maggioranza di far cadere il numero legale, sciogliesse la seduta a mezzanotte e quaranta impedendo l’approvazione della mozione dichiaratamente già accolta da tutti i gruppi consiliari presenti. Al fine di portare a completamento tale approvazione, l’ordine del giorno del consiglio del 28 febbraio prevedeva la discussione della mozione al primo punto all’ordine del giorno. Mozione che durante il fine settimana era stata rivista dal gruppo di Civica Mente e ripresentata alla segretaria generale con le dovute modifiche all’inizio del consiglio , così da agevolarne i lavori. 

Quanto accaduto ieri valica i confini della politica ed entra in quelli del rispetto: della minoranza, del ruolo dei consiglieri comunali e anche delle persone che lavorano instancabilmente per la città. All’avvio dei lavori, con un atto di assurda arroganza, è stata infatti proposta dal consigliere Anzalone ed accolta da tutta la maggioranza una mozione di variazione all’ordine del giorno, che ha rispedito in coda la mozione presentata, mortificandone i contenuti, il lavoro delle persone e il ruolo che svolgiamo come rappresentanze politiche all’interno del consiglio. Proposta che ha assunto una gravità ancora maggiore dato che il consigliere Mirra aveva comunicato la sua necessità di lasciare in anticipo il consiglio per motivi di natura personale. 

Abbiamo scelto quindi di lasciare i banchi del consiglio, in simbolo di protesta, permettendo alla maggioranza di celebrare la propria idea di amministrazione nel migliore dei modi: senza contraddittorio e opposizione. Non ci risulta difficile comprendere, visti gli atteggiamenti, perché una mozione che impegni l’amministrazione ad aprire le porte della casa comunale per favorire la partecipazione dei cittadini possa recare tanto disturbo e malumore. 

Quelle stesse persone che venivano invocate dai palchi della campagna elettorale, ancora una volta, non hanno il diritto né di parlare, né di essere rappresentate. È vergognoso che, nel 2022, ancora si pensi di poter guidare la cosa pubblica come un gioco per pochi. Il risultato però, da anni, è sotto gli occhi di tutti. Al consigliere Anzalone che, alla fine del consiglio, ha chiesto per “rispetto” del consigliere Mirra il rinvio della mozione ad ulteriore discussione in presenza della minoranza, diciamo a gran voce che il “rispetto” è ben altra cosa”