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Il bene confiscato alla criminalità organizzata lo acquista l’ex assessore alle politiche sociali. Sarà Michele Gioia a gestire il bar tabacchi “Tilt”, attività situata nel quartiere Taverna.

Il bene confiscato alla criminalità organizzata finisce nelle mani dell’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Battipaglia. Michele Gioia, in giunta con Cecilia Francese fino al 2018, prima che decidesse di rassegnare le dimissioni assieme ad altri tre assessori, ha rilevato l’attività gestita fino a ieri dal curatore fallimentare, finita al centro della maxi-confisca ai danni dell’imprenditore Antonio Campione. L’attività, che all’epoca era gestita dal figlio Marco, ex consigliere comunale durante l’amministrazione retta da Giovanni Santomauro. Fu sequestrato a giugno del 2013, un mese dopo lo scioglimento del consiglio per infiltrazioni camorristiche.

BAR TILT: IL BENE CONFISCATO NELLE MANI DELL’EX ASSESSORE

Il bar tabacchi “Tilt”, situato nel cuore del rione Taverna, all’incrocio tra la Strada Statale 18 e via Avogadro, è stato rilevato da Michele Gioia, nella cui società figura pure l’imprenditore del settore agroalimentare Rosario Rago. Nel giro di qualche settimana partiranno già i lavori di ristrutturazione, con le nuove insegne, per rimettere in sesto un’attività che non s’è mai fermata, ma che negli ultimi tempi lavorava a singhiozzo e versava in condizioni non ottimali. La nuova gestione del bene confiscato potrebbe partire già da settembre. Cambierà nome, l’oramai ex bar “Tilt”. 110 metri quadrati, un tempo di proprietà della criminalità organizzata, e oggi in mano a una nuova società che tenterà di mantenere in vita un’impresa nel bel mezzo della pandemia da Covid-19.

LA STORIA

L’attività nacque sul finire del 2006, precisamente il 21 dicembre, e aprì i battenti poco dopo, a gennaio del 2007. Tempo un anno, e nel 2008 il Tribunale di Salerno, della seconda sezione penale, dispose il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, dopo la segnalazione della guardia di finanza. A febbraio del 2008, lo stesso tribunale, sezione riesame, annullò il decreto di sequestro preventivo. Passarono tre anni circa, e a novembre del 2011 un nuovo decreto: la Corte d’Appello ordinò la confisca previo sequestro del bar “Tilt”. Fino a giugno del 2013, quando il decreto divenne irrevocabile, e la Corte di Cassazione dispose la confisca in danno ad Antonio Campione, padre del proprietario. Una confisca che fece rumore, perché arrivò pochi giorni dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Battipaglia, dove lo stesso Campione svolse il ruolo di consigliere comunale, eletto nelle liste a supporto di Cecilia Francese, e poi passato in maggioranza al fianco di Giovanni Santomauro. Per diversi anni, la gestione è stata affidata al curatore fallimentare, per conto dell’agenzia nazionale dei beni confiscati, fino a quando, nel novembre del 2020, fu indetta una procedura per la vendita della struttura. Il 13 gennaio del 2021, l’esercizio di bar e rivendita di generi di monopolio (tabacchi) se lo aggiudicò l’unico partecipante alla gara: Michele Gioia, l’ex assessore in quota Fratelli d’Italia, oggi prossimo alla carriera di piccolo imprenditore proprio nel quartiere che lo ha visto crescere.